Come investire nell’oro blu e coglierne le potenzialità
Ciao, oggi tratto uno dei temi che interessano tutti e che devi considerare tra gli investimenti di lungo periodo, l’acqua.
Il bere è un naturale bisogno primario, l’acqua deve essere potabile, si ricava dalle sorgenti ed è prevalentemente depurata.
Si ottiene anche dai fiumi e laghi, ma in questo caso deve essere purificata, devono essere tolti i microorganismi, le sostanze chimiche eventualmente presenti, e dolcificata se possiede sali.
C’è l’utilizzo domestico dell’acqua, per cucinare, per lavarsi, per lavare le stoviglie, i tessuti, i pavimenti, per innaffiare le piante.
Il prezioso liquido si utilizza in agricoltura, deve essere dolcificato e non contenere microorganismi, poiché può rovinare i prodotti coltivati o addirittura contaminarli.
Vi è pure l’acqua ad utilizzo industriale, come ad esempio il raffreddamento e il lavaggio dei macchinari.
Ulteriore utilizzo avviene per la produzione di energia, come l’idroelettrica, oltre allo sfruttamento di altre tecniche come la creazione in appositi bacini delle onde artificiali e i fenomeni delle maree.
Considera che le distruzioni compiute dall’uomo rendono sempre più urgenti e indifferibili investimenti importanti per difendere e potabilizzare l’acqua.
Ciò significa comprendere che investire in questo settore parte dei tuoi soldi può voler dire cogliere molte opportunità:
Pensa che il 70% dell’acqua dolce a livello mondiale viene utilizzato per l’agricoltura, mentre circa il 20% viene consumato dall’industria e quasi il 10% per uso domestico.
I consumi d’acqua totali, per effetto anche della crescita demografica, negli ultimi vent’anni crescono ininterrottamente a un ritmo annuale del 4 – 8%.
Tra il 2009 e il 2019 la carenza d’acqua ha comportato danni economici nel mondo per 100 miliardi di dollari, già valutando questo dato comprendi che economicamente non è sopportabile questo spreco.
Sono avvantaggiate le società private che sono in grado di contribuire a fornire soluzioni ai singoli Governi nella risoluzione del problema idrico, dato che i bilanci pubblici sono sempre più magri.
L’aumento dei consumi dipende anche dal fatto che l’umanità preleva per irrigare molta più acqua di quanta il pianeta possa rifornire: solo per l’agricoltura non sono sufficienti lo sfruttamento dei corsi d’acqua e il recupero delle piogge.
E se le piogge non arrivano, scoppiano carestie, com’è successo qualche anno fa in alcune regioni dell’Africa sub-sahariana. In Giordania si calcola che tra 35 anni le riserve acquifere sotterranee saranno completamente esaurite, con conseguenze negative sulla popolazione.
Negli Stati Uniti il fiume Colorado, già dal 1960, non arriva più al mare, se non in anni di precipitazioni eccezionali, poiché si prelevano ingenti quantità di acqua lungo il suo corso prima dello sbocco nell’Oceano Pacifico.
Lo squilibrio nell’utilizzo di acqua tra zootecnia e agricoltura è notevole, pensa che servono più di 15.000 litri d’acqua per ottenere 1 solo kg di manzo, mentre ne servono 1.900 litri per produrre un kg di riso. In generale l’allevamento di bestiame ai fini dello sfruttamento umano impiega una quantità d’acqua molto maggiore rispetto a quanta ne serve per l’agricoltura.
L’acqua nell’attività industriale può servire per necessità produttive, come ad esempio l’acqua che serve per fare la pasta o per i succhi di frutta, per raffreddare i macchinari e per lavare gli impianti.
L’oro blu è anche una fonte rinnovabile di energia: infatti la produzione di forza motrice nelle centrali idroelettriche non comporta veri e propri consumi idrici, ma riduce la disponibilità d’acqua di altri settori.
Ecco perché, oltre a queste situazioni e considerando la crescita costante della popolazione mondiale, che arriverà a 9 miliardi entro il 2050, è inevitabile un maggiore utilizzo pro capite di acqua.
L’investimento nel settore dell’acqua diviene perciò un’opportunità di lungo periodo; entro il 2030 verranno investiti più di 1.000 miliardi di dollari all’anno per la costruzione di infrastrutture idriche efficienti.
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